«Sesso? No». Tre milioni in Italia con disfunzione erettile: uno su tre non sa che si cura

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Sesso? Preferisco di no”.  E dietro quel no un segreto che si fa ancora fatica a confessare: la disfunzione erettile. Un disturbo che, nel nostro Paese, colpisce circa tre milioni di uomini.  A distanza di oltre vent'anni dalla comparsa della pillola blu contro questo problema è ancora molto diffusa la vergogna a raccontarsi e a chiedere aiuto. Tanto che uno su tre non sa che può curarsi e non conosce le conseguenze del far finta che la patologia non esista.

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Perché, come rivelano i  risultati di uno studio che verrà presentato durante il congresso della Società italiana di urologia che si svolgerà il 17 e 18 ottobre (siu.it/congresso) collegati alla disfunzione erettile sono stati identificati anche il diabete e l'ipertensione. Il non riuscire ad avere un rapporto sessuale potrebbe, infatti, essere un campanello d'allarme di altre condizioni preoccupanti. Ma, quando si sfiora l'argomento potenza sessuale sembra che l'uomo faccia davvero molta a fatica ad affrontare il problema lasciando spazio al non sapere. Il 90% ignora alternative, alcune persino scontate come un sostegno psico-sessuale, altre più complesse ma disponibili e sperimentate «come la terapia iniettiva, iniezioni nei corpi cavernosi, l’impiego dei vacuum device, i dispositivi meccanici che sfruttano il vuoto creato da una pompa aspirante per indurre un'erezione, oppure la chirurgia protesica» spiegano gli specialisti.

Da qui, le convinzioni errate che fanno ritardare la diagnosi e la terapia. Uno su due, per esempio, è convinto che sia un problema dei soli over 50. Ma, non è vero. il rischio di disfunzione erettile cresce con il passare degli anni, ma colpisce uomini di tutte le età. Il 36,5% ignora l’esistenza di trattamenti ad hoc.  Questi numeri italiani sono parte di un'ampia indagine condotta dalla Società europea di urologia in Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. «Le linee guida sulla salute sessuale 2020 della European association of urology confermano un’alta prevalenza e una notevole incidenza di disfunzione erettile in tutto il mondo, riportando un valore medio del 52% negli uomini nella fascia di età compresa tra i 40 e i 70 anni – Walter Artibani segretario generale della Società italiana di urologia –  È sorprendente come ancora una così ampia fetta di persone non sappia cosa sia la disfunzione erettile, che ormai è considerata una patologia maschile di riscontro comune, mentre sarebbero tanti i motivi per approfondire le proprie conoscenze. C’è addirittura un 38% che spiega di aver riscontrato difficoltà sotto le lenzuola da lungo tempo, un periodo compreso tra i 6 mesi e i due anni».

  Se gli italiani sono poco preparati, altrettanto e forse anche peggio si può dire degli uomini europei. Un’indagine commissionata dall’European association of urology su un campione di donne e uomini, tra i 20 e i 70 anni, residenti anche in Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, ha rivelato come la stragrande maggioranza sappia poco di questa malattia. E alla domanda “che cos’è la disfunzione erettile?”, il 34% dà una risposta scorretta mentre il 17% addirittura non sa cosa sia. I meno preparati? I tedeschi. I migliori, gli spagnoli.

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